%0 Journal Article %A Kienlechner, Susanne %D 2020 %F artdok:7123 %R 10.11588/artdok.00007123 %T Max Beckmann (1884-1950): Acrobati (Trittico), 1937-1939 e Giovani uomini in riva al mare, 1943. Un'analisi degli eventi storici contemporanei %U https://archiv.ub.uni-heidelberg.de/artdok/7123/ %X Quando Max Beckmann dipinse gli "Acrobati" tra il 1937 e il 1939, i funamboli del circo non si esibivano più nei loro arditi spettacoli sulla corda. Ci vivevano sopra, e i clown che suonavano e bevevano abbracciando le loro bottiglie di champagne non riuscivano più a far ridere il pubblico, avevano infatti già svuotato il tendone col loro spettacolo mediocre e la giovane commessa con i dolci non aveva altra scelta che sedersi di fronte alla causa di tutti i guai: un guerriero in piedi mentre brandisce una lancia. E quando Beckmann nel 1942 iniziò a dipingere il noto idillio i “Giovani uomini in riva al mare”, le coste europee occupate dai nazisti si trasformarono in fortezze contro lo sbarco degli alleati, mentre gli inglesi e i governi in esilio preparavano lo sbarco da Londra con una resistenza sotterranea. Malgrado ciò, lo stesso Max Beckmann ci lasciò solo molti commenti in codice spesso citati, fra cui ne abbiamo scelto uno: "Sono in cerca del ponte dal presente verso l’invisibile” e più e più volte dovette reinventare “l'invisibile” dal “presente” lasciandoci un affascinante risultato intellettuale e artistico. Ma solo dal “presente concepibile” la sua pittura come tutta la pittura è possibile. E questo “presente” era l'Europa durante e prima della guerra, quando il disastro incombeva e la sopravvivenza era diventata una manovra acrobatica per un artista degenerato, già ufficialmente messo alla gogna e costretto a lasciare la Germania come Max Beckmann stesso. Il saggio tenta di ritrovare il ponte per “l'invisibile” che Beckmann cercava per poterlo riattraversare e tornare alla "sua presenza". %Z Zugang zum Artikel in deutscher Sprache siehe Link "Verwandte URLs".